La Collezione d’arte della Fondazione ha origini relativamente recenti. La stessa Fondazione ĆØ nata solo nel 1992 dall’attuazione della Legge Amato che ha distinto la funzione creditizia, attribuita alla Cassa di Risparmio spa, da quella prettamente di Ente no-profit attribuita alla Fondazione medesima. Nell’atto di devoluzione del patrimonio mobiliare assegnato a quest’ultima figurano lo splendido “Sposalizio della Vergine” del Guercino, realizzato nel 1649 per la basilica di San Paterniano a Fano e la tavola – datata 1485 – della “Madonna col Bambino” attribuita a Giovanni Santi padre del grande Raffaello. Sempre in occasione della ricordata devoluzione sono state assegnate alla Fondazione opere del pesarese Simone Cantarini e del fossombronese Giovanni Francesco Guerrieri, nonchĆ© del fanese Carlo Magini (le celebri nature morte e altrettanto celebri ritratti di nobiluomini e nobildonne fanesi del ‘700).
Dopo l’istituzione della Fondazione, la collezione ĆØ stata arricchita da importanti opere pittoriche: il “Miracolo dei pani e dei pesci” (cm 296×193) del citato G. F. Guerrieri, requisito da Napoleone per la Pinacoteca di Brera e poi finito in una chiesa lombarda da dove era stato trafugato in Svizzera: la Fondazione ĆØ riuscita ad ottenerlo per riportarlo a Fano. A tale arricchimento sono seguite le acquisizioni della “Maddalena penitente” e la “Visione di San Carlo Borromeo” del citato Guerrieri. CosƬ ĆØ tornata da Londra a Fano la famosa “Cleopatra”, sempre del Guerrieri e da Nuova York il raffinato capolavoro attribuito a Sebastiano Ceccarini “Ritratto di uomo e donna, ovvero allegoria di Vertumno e Pomona”. Dell’artista cagliese Gaetano Lapis ĆØ il “San Giovanni da Capistrano” acquistato anch’esso sul mercato antiquario londinese. Intorno a questo nucleo centrale di opere di indiscusso valore artistico, la Fondazione ha proceduto nell’acquisto di altre nature morte di Carlo Magini, altri ritratti e tele di ispirazione religiosa.
Dopo l’acquisto dell’importante chiesa di San Domenico (sec. XIII) dalla Curia di Fano, la Fondazione ha provveduto a recuperare l’importante edificio destinandolo a pinacoteca d’arte sacra, per ospitarvi tutte le opere giĆ ricordate e quelle successivamente acquistate.
Nella sede della Fondazione, locali a piano terreno, ĆØ ospitata una quadreria d’arte moderna, con opere di artisti fanesi non piĆ¹ viventi dell’800 – ‘900. A queste opere si sono aggiunte quelle donate alla Fondazione da artisti locali e da famiglie e privati in genere, sensibili al ruolo svolto dall’Ente per la conservazione e diffusione di espressioni artistiche che rappresentano un patrimonio fruibile dalla comunitĆ locale, oltre che da studiosi, ricercatori e appassionati della tradizione culturale fanese.