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Descrizione della collezione

La Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra custodisce la preziosa e cospicua Donazione Mino e Giovanni Rosi, pervenuta in seguito alla scomparsa di Mino (1995), straordinaria figura volterrana di artista ed intellettuale. La donazione ĆØ legata anche al nome di Giovanni, figlio di Mino, ed ĆØ stata fortemente voluta della moglie Giuseppina Boni Rosi, che effettuato la donazione. Il progetto di Rosi di legare le sue opere e la sua collezione di arte antica e contemporanea alla natia Volterra fu meditato a lungo e la Fondazione CRV fu scelta come unica istituzione della cittĆ  in grado di valorizzare e dare visibilitĆ  al lavoro e alle ricerche di una vita; per dare pratica attuazione alle sue volontĆ  la Fondazione sta predisponendo un nuovo spazio espositivo all’interno della propria sede, attualmente in fase di allestimento.
Mino Rosi (Volterra 1913 – Siena 1995) pittore, incisore, maestro diĀ  vetrate e di mosaici, fu capace di sodalizi intellettuali con personalitĆ  quali Carlo Cassola, Ardengo Soffici, Luigi Bartolini, Arturo Martini, GiĆ² Ponti, Carlo CarrĆ , Renato Guttuso, Giorgio Morandi, Mario Sironi, Lorenzo Viani, Massimo Campigli, Filippo De Pisis e Giuseppe Viviani. Numerose furono le sue presenze a manifestazioni nazionali ed internazionali senza mai trascurare l’insegnamento delle discipline artistiche cui affiancĆ² l’attivitĆ  di critico d’arte militante. Particolarmente ricco ĆØ il fondo di disegni, incisioni e dipinti di maestri del Novecento, un corpus che Rosi ha costituito durante la sua vita attraverso il proficuo e vicendevole rapporto che stabilƬ con molti artisti suoi contemporanei ma anche acquistando opere d’arte sul mercato. Questa raccolta possiede alcuni tra i piĆ¹ bei disegni e le piĆ¹ famose incisioni di De Nittis, Fattori, Matisse, Morandi, Viani, Campigli, De Pisis,Ā  e Viviani, dipinti di Guttuso e Sassu, oltre alle numerose opere dello stesso Rosi. Questa sezione comprende un gruppo di circa 110 acqueforti di Luigi Bartolini di importanza straordinaria.
Interessante ĆØ anche la sezione dedicata all’arte antica suddivisa in disegni, incisioni, dipinti, sculture, medaglie ed oggetti. Tra i disegni, in gran parte inediti, merita ricordare un Nudo virile di Giovan Lorenzo Bernini, i Prigioni di Pietro Tacca, poi fogli di Gian Battista Tiepolo, Domenico Tintoretto, Luca Cambiaso e Pietro Perugino. Tra le incisioni vi sono alcune acqueforti della celebre Apocalisse di Albrecht DĆ¼rer mentre tra i dipinti si conserva un’intensa Flagellazione di Cristo di Palma il Giovane ed uno strepitoso Alessandro Magno ferito di Francesco Solimena.