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Descrizione della collezione

Storico dell’arte di fama internazionale e professore presso le università di Roma, Messina e Perugia, Alessandro Marabottini aveva messo a punto una cospicua raccolta di opere d’arte: pitture, sculture, mobili e oggetti, specchio del suo eclettico gusto e dei suoi molteplici interessi, che spaziavano dall’arte rinascimentale a quella indiana, dal Seicento al 900. Questa ricca collezione è costituita da un florilegio di opere di alta qualità che, come un manuale di storia dell’arte, rappresentano lo sviluppo artistico europeo attraverso i secoli. Lo studioso infatti aveva donato questa sua ricca raccolta alla Fondazione Perugia, affinché la museificasse e la mettesse a disposizione del pubblico, ma soprattutto degli studenti dell’ateneo perugino, facendo si che potessero, attraverso una prospettiva non solo italiana, studiare da vicino le opere, anche dal punto di vista delle tecniche e dei materiali.
La passione per il collezionismo aveva catturato precocemente Marabottini che, come lui stesso ricordava, aveva fatto il primo acquisto a undici anni, comprando, all’uscita dagli Uffizi, un’antica incisione raffigurante delle navi, onorando così un altro degli interessi fin da allora coltivati; quello per il mare e le barche a vela. Le assidue frequentazioni dei grandi antiquari romani e fiorentini, quella delle più importanti aste, ma anche delle botteghe dei rigattieri e dei mercatini rionali, grazie a un infallibile “occhio” e alla capacità di precorrere gusti e mode, hanno permesso a Marabottini di mettere a punto una ricca e variegata raccolta di dipinti, sculture e oggetti preziosi, che mantiene sempre alta la qualità.
“Compro la pittura, non i nomi o le storie” soleva dire Marabottini, affascinato dal colore, dalla materia, dall’equilibrio della composizione o dalle novità stilistiche, piuttosto che dal nome altisonante dell’artista o dal valore economico dell’oggetto acquistato.
La collezione infatti rispecchia la personalità e le pionieristiche passioni dello studioso, arricchendosi, parallelamente agli interessi scientifici di Marabottini, che acquistava opere del Seicento, Neoclassiche, o dell’Ottocento, prima che queste e gli studi ad esse relative divenissero di moda.
Nella sua casa fiorentina, foltissima soprattutto di dipinti alloggiati persino nei bagni, sulle porte o sui ritti delle librerie, i vari ambienti raggruppavano nuclei di opere omogenei per stile o tematiche. Così il museo di Palazzo Baldeschi al Corso cerca di rispettare lo schema della disposizione delle opere data a suo tempo dallo stesso munifico collezionista.

 

 

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